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LA LABRENO

Se hai la fortuna di incontrarla sul tuo cammino, osserva
la bellezza delle sue macchie gialle e non disturbarla, le leggende
hanno sempre un fondo di verità.

La Labreno

Sulle rive di questo ruscello vive la salamandra
pezzata (labreno in Occitano), anfibio di colore
giallo e nero, con la coda. Ama i luoghi umidi,
in prossimità di corsi d’acqua non stagnanti, e
frequenta boschi di latifoglie (faggi e castagni
principalmente). Non va in letargo e si può ve-
dere tutto l’anno, ma è più attiva in maggio e
ottobre. Tra la fine di luglio e settembre, se osservi
bene queste acque, potrai vedere le sue larve.

Questo animale è avvolto da un’aura misteriosa.
I Celti che abitavano queste valli prima dell’arrivo
dei Romani pensavano che la salamandra fosse
una fata del fuoco. Spesso nelle stalle si raccon-
tava di salamandre sterminatrici di intere fami-
glie perché precipitate dal camino e cadute
nella ramina della polenta, di salamandre con il
potere di spegnere il fuoco e di dominarlo.

In realtà la salamandra è un animale innocuo
anche se, per difendersi, visto che è molto lenta,
secerne una sostanza leggermente neurotossi-
ca. E' attiva soprattutto di notte perché la sua
pelle è delicatissima e il sole la ustionerebbe.

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